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marathon n.5 maggio 2012

correre n.314 dicembre 2010

Le scarpe di Mestre

LA ESSETRESPORT NON È UN SEMPLICE NEGOZIO DA RUNNING. MA UN CENTRO D'INCONTRO E SCAMBIO DI IDEE PER TUTTI I PODISTI. CREATO DA RENATO COSTANTINI E STEFANO BERTOLDO

Sul muro al fianco del banco­ne ci sono le foto di Gelindo Bordini loro due insieme al­l'interno del negozio, poi la cartolina autografata "al mitico Renato" sul podio europeo di Spalato. In mez­zo l'orgoglio da podista: il certifi­cato della Venicemarathon 1997, quella in cui riuscì ad abbattere il muro delle tre ore, chiudendo con il tempo di 2:57'43".

Perché di una cosa Renato Co-stantini è convinto: «Una persona non potrebbe fare questo lavoro se non corresse. Bisogna conoscere che cosa voglia dire correre, è per questo che il negozio specializzato tecnico resta un valido concorrente della grande di­stribuzione».

Costantini cinque anni fa, con l'amico Stefano Bertoldo, ha aperto il negozio Essetresport a Mestre, in via Ca' Rossa. Un negozio che in re­altà non è monotematico, ma bitematico: Renato ha portato in dote la sua competenza nel running, mentre Stefano, che è fiduciario del CAI lo­cale, cura la parte dedicata alla mon­tagna e anche al nordic walking, di­sciplina emergente. Costantini è nato nel 1958, Bertoldo nel 1952. Ed entrambi avevano un'esperienza più che ventennale in uno dei negozi sto­rici di Mestre per quello che riguar­da lo sport, il mitico Pettinelli.

«Io avevo iniziato nel 1982, dopo 23 anni avevo bisogno di cambiare e poi forse con un po' di orgoglio vo­levamo vedere se eravamo in grado di mettere in pratica quello che ave­vamo imparato», racconta Costanti­ni. Insegnamenti in negozio, ovvia­mente, ma anche insegnamenti pra­tici raccolti da piste e strade di tutto il Veneto. «Non sono mai andato ol­tre i confini regionali - continua -, ma ho iniziato a fare atletica a 12 anni, quando mio padre, ex giocatore in C e appassionato di calcio, capì che non ero portato per il pallone e mi portò a correre sulla pista dello stadio Pier Luigi Penzo di Venezia. Ho corso su­gli 800 e sui 1.500 m, dove avevo un primato di 4'04". Poi quando iniziai a lavorare da Pettinelli, insieme con Luciano Manente creai quasi subito la omonima società amatoriale.» Ora si dedica alle maratone e alle non competitive su strada, oltre a sci di fondo, discesa, ski-roll, trekking e ciaspole. Sulla porta del negozio c'è un ricco calendario di eventi, escursio­ni, gare. Anche serate a tema: basta spostare qualche scaffale mobile per ricavare uno spazio da 20-30 perso­ne, dotato di schermo. Punto di riferimento

Perché Stefano e Renato non vo­gliono solo essere un negozio in senso stretto, ma un punto di riferi­mento per gli appassionati. «I ch'en­ti - dice Renato - non vengono solo a comprare, ma anche a parlare dei loro problemi, delle loro gare. A volte consigliamo un fisiatra, un al­lenatore, un personal trainer.» Han­no creato anche la Essetre running: partita con 56 atleti il primo anno, oggi ne conta 94. «Non vogliamo che sia una cosa troppo agonistica, corriamo, ma anche mangiamo assieme.»

Inoltre Essetre segue l'atletica giovanile, non con fondi propri, ma facendo incontrare le promesse dell'atletica futura con le aziende partner. «I master sono lo zoccolo duro per un venditore - continua Renato Co­stantini - ma noi crediamo che sia giusto formare anche i giovani, per­ché capiscano che i materiali sono im­portanti per la prestazione.»

Tra gli atleti "vestiti" ci sono ad esempio il sedicenne lunghista Riccardo Pagan, arrivato a 7,16 m e in gara ai recenti Giochi olimpici gio­vanili di Singapore, e la velocista ca­detta Martina Favaretto.

Tanto per capire lo spirito, Rena­to spiega una teoria che commer­cialmente potrebbe sembrare suicida: «Se un ch'ente mi chiede una scarpa di una marca che non commercia­lizzo, non lo convinco a comprare da me, ma lo aiuto; sono convinto che quel cliente non lo perdi, magari tor­nerà per altre cose». Idem con le at­tenzioni: «Una volta il mio com­mercialista, venuto in negozio, mi dis­se che ero pazzo a passare mezz'ora con un cliente. Ma altrimenti che dif­ferenza ci sarebbe tra un negozio tec­nico e la grande distribuzione?». Ora poi ci sono pure i siti internet: «Comprare in rete toglie però il fa­scino dello scambio tra venditore e ac­quirente, dove va il ch'ente per dire se si è trovato bene o male, se ha avuto problemi?».

Quasi trent'an­ni all'opera in que­sto settore signifi­cano aver visto la grande trasforma­zione dalle non competitive alle prime maratona: «Già negli anni Ottanta si muove­va qualcosa, ba­sta pensare alla prima Venicemarathon del 1986 oppure al grande traino dei risultati della squadra nazionale, tra Bordin, Cova, Antibo, Panetta, Mei, Pizzolato e tutti gli altri». Oggi è un vero e pro­prio boom: «Anche se in realtà i dati commerciali italiani sono ancora ben lontani da quelli di altri paesi: è il caso delle donne che qui da noi sono appena il 10-15 per cento, mentre altrove sfiorano la metà. Per questo le aziende stanno strizzando l'occhio proprio a loro, puntando tan­to sulle rifiniture del prodotto, su un abbigliamento più bello, accattivan­te, con i colori giusti».

Quanto alle competenze di chi vie­ne in negozio, ovviamente i casi sono i più svariati. «C'è quello che ar­riva e sa già tutto - afferma -, ma an­che il principiante che compra il primo paio di scarpe.» Quelle più in voga sono ovviamente le neutre/pro­tettive: «Noi cerchiamo di fare tan­ta cultura, ma ci aiuta anche il fatto che ormai le scarpe sono molto mi­gliorate sia nel peso sia nella spinta elastica. Forse per molti amatori ser­virebbero più scarpe stabili e con­trollate, ma oggi è anche aumentato il range d'uso di una scarpa: alcune vanno bene dai 60 agli 80 kg».

In questo momento la scarpa più costosa "in casa" è una da 229 euro: «Ma di solito noi lavoriamo su mo­delli con prezzi che vanno dai 100 ai 160 euro, non troppo bassi e non trop­po alti». Che, così ritorniamo al di­scorso di partenza, vengono tutti te­stati da Costantini in prima persona: «In una stagione provo in maniera continua almeno 5-6 modelli di scar­pe, ma una corsetta la faccio proprio con tutte».